La trasmissione fa riferimento a quanto accaduto il 26 dicembre 2014 all’Ospedale di DOLO. La famiglia si e’ rivolta alla nostra sede del Tribunale del malato, Seguita la denuncia, dall’istruttoria avviata dal P.M. Giorgio Gava è emerso che Stampini non era ginecologo.
02.00.23 CHE FATE SE SCOPRITE CHE CHI HA FATTO NASCERE VOSTRO FIGLIO NON E’ UN GINECOLOGO MA UN GEOMETRA?
02.00. 57 Prof. Avv. Ruffolo:” QUALCUNO HA DORMITO E NON HA VIGILATO. Ma dico di piu’, quando una Asl impiega qualcuno, primo bisogna che sia medico ma secondo, soprattutto, bisogna che sia bravo e si risponde per due cose: dell’illecito del dipendente rispondo sempre e comunque perchè dipende da me e lavora con me ma io non rispondo solo automaticamente di questo, rispondo anche del fatto che che sia capace e siccome queste sentenze che abbiamo visto fanno vedere che questo signore persino se fosse stato medico era incapace allora chi ha continuato a tenerlo ne risponde. Dirò di più: probabilmente ne risponde per danni anche qualche dirigente delle Asl, apicale, che ha scelto questo signore, non lo ha cacciato via ma ha continuato a tenerselo e addirittura promuoverlo nonostante facesse dei guai. Se poi non era medico ne risponde anche l’Ordine”.
Al Direttore Sanitario AULSS 3 Serenissima DOLO, dott. Lamanna viene chiesto chi doveva sorvegliare:” anzitutto vorrei esprimere vicinanza alle famiglie presenti alla trasmissione perchè noi chiaramente ci consideriamo parte lesa e quindi rappresentiamo una controparte di questo presunto medico.
Domanda: voi dovevate anche sorvegliare, Direttore
Noi dovevamo verificare il possesso di titoli ma nel nostro caso in particolare il presunto medico non era nemmeno nostro dipendente, ha effettuato una serie di guardie per il periodo di sei mesi in quanto facente parte di una società alla quale ci eravamo rivolti in presenza di un momento di carenza di personale per poter fare delle guardie notturne.
Domanda. lei però mi diceva che lo avete suggerito voi alla cooperativa.
Lo abbiamo suggerito noi perchè era previsto che potevamo suggerire dei professionisti in possesso di titoli che poi si sono rivelati contraffatti. Nel nostro caso abbiamo proposto una persona che era conosciuta perchè aveva già operato in Veneto e in Trentino, faccio presente che è una persona che ha avuto una idoneità primariale dal Ministero della Salute,, che ha fatto il facente funzioni primario per anni, una persona in pensione e comunque la verifica dei titoli era una precisa competenza dell’Ordine dei medici.
Domanda al Presidente dell’Ordine, dott Di Lascio: ci spiega come mai nessuno ha mai controllato?
“Da un punto di vista generale il controllo generale dei titoli viene fatta random, a campione nelle amministrazioni. Dal 2000 abbiamo deciso di fare le verifiche sistematicamente……
1.11.40: La trasmissione fa riferimento ad un caso in tutela alla nostra sede di DOLO.
Sottile: “Nelle mani di chi è la nostra vita? Nelle mani del caso e a cosa servono gli ospedali e la prevenzione?Doverla dare vinta a un tumore dopo avere fatto prevenzione è dura vero Antonio?…..E’ stato condannato, di fatto, a morte due volte, due volte! Per il danno e per la beffa.”
GIULI:”Ma la regione Veneto dov’è? Il presidente della regione Veneto, gli assessori, le figure istituzionali che non si presentano qua, non si presentano davanti a lui, con che faccia si presentano poi in giro a cercare i voti poi della gente? Perché è in circostanze del genere che bisogna avere coraggio. Non basta chiedere scusa, bisogna dire mai più
Sottile: Antonio si è recuperato il referto, tre anni dopo e in modo casuale…
…Avvocato Ruffolo, io mi chiedo come sia possibile che a un uomo, a una famiglia possa capitare una cosa del genere.
Ruffolo: E’ particolarmente pazzesco prima che fonte di grave responsabilità. Noi eravamo abituati che una lettera arriva tre anni dopo ma che resti prigioniero in una stampante per tre anni un referto è la prima volta che lo sentiamo dire. Attenzione, in questo caso, un consulente tecnico nominato dal tribunale ci dice che un tempestivo accertamento colonscopico avrebbe evitato molto probabilmente l’instaurarsi di una malattia cronica evolutiva e che appare chiara la notevole perdita di chance di sopravvivenza. QUINDI UNA CONDANNA A MORTE DA REFERTO RIMASTO PRIGIONIERO.
Antonio…Le istituzioni dovrebbero aiutarti a superare questo momento molto difficile perchè un tumore al IV’ stadio non è una cosa molto semplice, invece zero. Da parte loro nemmeno una telefonata. Io lotterò per vivere ma sono stato condannato a morte da quei signori là.
Sottile: Com’è possibile che nessuno si renda conto dell’errore e che nessuno chieda scusa ad Antonio
Aceti:La nostra organizzazione si sta battendo per garantire il suo diritto ad avere il suo risarcimento del danno subito ma soprattutto si sta battendo perché quello che è accaduto al sig. Antonio non accada ad altri.
E su questo devo dire che il comportamento dei funzionari è stato alquanto deludente. Noi abbiamo scritto segnalando questo problema e non ci è stata data risposta……In questa Asl, in questa Regione si è verificato un palese errore, un palese errore. Un buco nel sistema informatico, una cosa che non avrebbe mai dovuto verificarsi. …E’ inaccettabile. Nella ricostruzione della storia c’è stato un accorpamento delle due Asl con un travaso di dati da un sistema ad un’altra e nel travaso si sono perse delle informazioni. Una cosa che non dovrebbe mai accadere perché i programmi di screening sono sottoposti anche a dei programmi di qualità e cosa che non è arrivata. Merita che immediatamente, io mi aspetto che l’Assessore alla Sanità dia delle risposte certe, immediate, tempestive nel merito della situazione e soprattutto che ci si occupi nell’interno della Regione che questo non accada ad altri perché nella situazione del sig. Antonio potrebbero trovarsi, com’è già accaduto per altre coppie, altre persone.
Sottile: Sono sconcertato di fronte alla decisione di questa azienda ospedaliera e della Regione Veneto per non essere venuti a metterci la faccia davanti a un uomo che, invece malato, è venuto a metterci la faccia e merita le scuse.
Giuli: sulla …io faccio il giornalista politico e la butto anche un po’ in politica. Ma la regione Veneto dov’è? Il presidente della regione Veneto, gli assessori, le figure istituzionali che non si presentano qua, non si presentano davanti a lui, con che faccia si presentano poi in giro a cercare i voti poi della gente? Perché è in circostanze del genere che bisogna avere coraggio. Non basta chiedere scusa, bisogna dire mai più.
Ruffolo: in questo caso il sonno della Regione genera mostri ed anche il sonno delle Asl. Dormono tanto che non sono neanche qui ma quando si difendono con ingenuo cinismo , praticamente confessando le proprie responsabilità. Intanto quando fanno lo scarica barile significa che sono responsabili entrambe ma soprattutto quando dicono delle cose incredibili da della vispa Teresa
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