-Spending review amara per l’Asl 13

Tribunale del malato contro l’invito a ottimizzare cure e farmaci
Il direttore generale dell’Asl 13 Arturo Orsini chiede ai medici di ottimizzare le spese mediche per cure e farmaci e immediata scoppia la polemica.
La spending review colpisce anche gli ospedali e se, da un lato, il contenimento degli sprechi è doveroso dall’altro c’è la preoccupazione che tagli colpiscano i malati ovvero le fasce più deboli.
«Se e’ vero che per tagliare le spese l’Azienda sanitaria 13 ordina ai medici di ridurre le cure e i farmaci e intervenire solo se c’è un reale pericolo – afferma Sandra Boscolo, coordinatrice del Tribunale dei Diritti del Malato – allora l’Asl 13 passerà alla storia per questa scelta inaudita che peserà sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini.
Una scelta che peserà inoltre sulla serenità dei medici e operatori, costretti ad occuparsi di far quadrare il bilancio, intervenendo solo in caso di gravità da comprovarsi».
Una polemica innescata per una lettera inviata al personale medico dal direttore generale dell’Asl 13 Orsini.
«Una lettera – precisa il direttore Orsini – che risponde alle indicazioni imposte dal decreto sulla spending review sul contenimento della spesa pubblica e nella quale ha invitato il medici a ottimizzare il più possibile le risorse anche economiche».
Una polemica montata su una semplice esortazione a maggiore attenzione agli sprechi, quindi. «Si tratta – aggiunte il direttore Orsini – di applicazione di normativa. Mi preoccupo di organizzare i servizi spendendo il giusto o, altrimenti, relazionare al capo dipartimento ma non ho assolutamente mai dato indicazioni per ridurre cure o farmaci necessari ai pazienti ».
La vedono diversamente i comitati a difesa degli utenti. Da parte sua Sandra Boscolo per Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato della Riviera del Brenta, ha già preso l’iniziativa. Unitamente ai vertici regionali ha chiesto all’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto «di attuare misure idonee a garantire la sicurezza dei cittadini e l’assenza di tensioni del capitale umano che lavora nell’azienda sanitaria».
Luisa Giantin
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