Tribunale per i Diritti del Malato promuove una raccolta di firme per dire NO ai tagli di ulteriori servizi sanitari nell’Ulss 13

Il Tribunale per i Diritti del Malato promuove una raccolta di firme per dire NO ai tagli di ulteriori servizi sanitari nell’Ulss 13.

La chiusura di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria penalizzerebbe gravemente i 250.000 cittadini della Riviera del Brenta e del Miranese.
Tagli e ridimensionamenti sono già avvenuti recentemente con Chirurgia della mano, con chiusure estive di ambulatori, tra i quali anche Oncoematologia, dalle liste di attesa che costringono a fughe verso altre Aziende Ospedaliere.
Non lasciamoci scippare della sanità in Riviera del Brenta e Miranese!
Ottobre 2010

-Le liste d’attesa rimangono una spina nel fianco dell’Asl 13

«Le liste d’attesa rimangono una spina nel fianco dell’Asl 13»

Il Gazzettino 29.07.2011 Il Tribunale dei Diritti del Malato all’attacco.
Liste d’attesa per visite e prestazioni all’Asl 13 sempre in primo piano. Pazienti con priorità B, (prestazione entro 10 giorni), costretto a consegnare personalmente l’impegnativa al Cup e aspettare una telefonata. «Le liste di attesa rimangono una spina nel fianco dell’azienda sanitaria di Dolo e Mirano – denuncia Sandra Boscolo del Tribunale dei Diritti del Malato della Riviera –
come pure il Tavolo tecnico della quale convocazione siamo in attesa da ben 18 mesi». Le polemiche sollevate da un paziente per una visita oncologica e la successive assicurazioni sulle liste sempre aperte da parte del direttore generale dell’Asl 13 Arturo Orsini hanno provocato una reazione da parte del Tribunale dei Diritti del Malato. «Per alcune prestazioni con priorità B – dichiara la Boscolo – viene richiesto di depositare l’impegnativa all’Ufficio prenotazioni e viene fissato l’appuntamento solo dopo la rivalutazione interna. L’utente viene poi richiamato per comunicargli la data ma talvolta accade anche che ci si dimentichi di richiamarlo o che questi non sia raggiungibile in quel momento. Proprio ieri ad una paziente con priorità B per una mammografia e con codice 048 (oncologico) è stata invitata a recarsi allo sportello per depositare l’impegnativa. Non è possibile inviare un fax e per un malato oncologico spostarsi solo per consegnare un’impegnativa non è certo un bel servizio. La procedura corretta vorrebbe inserimento nella lista di attesa al momento stesso della richiesta della prenotazione». Immediata la replica dell’Asl 13 che precisa come troppo spesso il paziente chiede espressamente di effettuare la visita con un medico specifico e nella sede desiderata mentre invece la lista è aperta ma con possibilità di ricedere la prestazione nell’Asl 13 ossia a Dolo oppure che a Mirano o Noale. «La liste sono aperte ma il paziente non si può pretendere sede e medico specifico per la visita – spiega la dottoressa Vania Noventa Cup Manager dell’Asl 13. – Quanto alle priorità B è vero, cerchiamo di ritirarle tutte e di organizzare la prestazione garantendo i 10 giorni, ma per un problema di privacy, e capisco che sia disagevole, l’impegnativa non può essere inviata via fax». (L.Gia.)
file:// Data: 20/04/2012 Autore: Luisa Giantin Testata: Il Gazzettino «L’ospedale rischia l’agonia» Sanità in crisi per i tagli all’assistenza oncologica e l’inaccessibilità alle liste d’attesa «L’ospedale di Dolo non potrà sopravvivere ancora a lungo se non ci sarà un potenziamento dei servizi che sono stati impoveriti o tagliati». Il Tribunale dei diritti del Malato della Riviera interviene sul dibattito attorno alle esigue risorse all’ospedale di Dolo che minerebbero il futuro della struttura ospedaliera. «E’ da tempo che avvertiamo cittadini e soprattutto istituzioni di questo pericolo – spiega Sandra Boscolo coordinatrice del Tribunale. – Ora più che mai è urgente una campagna per il recupero di risorse indispensabili a curare il respiro della sanità del nostro territorio. Invitiamo i cittadini a far sentire la propria voce, invitiamo le Associazioni a collaborare per azioni comuni in difesa dell’ospedale: uno da solo va veloce, tanti insieme vanno lontano». Secondo la Boscolo non solo il nosocomio della Riviera non gode ottima salute «ma i recenti tagli effettuati anche alle “unghie” minano nel breve termine la salute dei cittadini spesso costretti a riversarsi in altre strutture. Tagli all’assistenza domiciliare oncologica – spiega la Boscolo – difficoltà per ottenere gli ausili previsti, l’annosa difficoltà per l’accesso alle liste di attesa ed altro sono il caro prezzo che i cittadini dell’Asl 13 sono costretti a pagare oltre ai nuovi tiket imposti dalla Regione. I tagli al tetto di spesa per il privato, di cui poco si parla, aumenteranno il problema delle liste d’attesa perché anche i cittadini che “possono pagarsi” la salute troveranno minore offerta». Insomma non si tratta solo di sale operatorie, ma dell’intero sistema che va sostenuto per garantire un servizio sanitario adeguato in Riviera. «Già due anni fa il Tribunale del malato aveva acceso una raccolta firme per dire no ai tagli alla Sanità – ricorda la coordinatrice del Tribunale – stigmatizzando quanto la quota pro capite, inferiore di circa 160 euro rispetto alla media regionale percepita dalle altre Ulss venete, costringesse al ridimensionamento e ai tagli. Ora serve l’apporto di tutti e bene hanno fatto i primari e i sindaci a mobilitarsi».

-Ticket, Saturnina ha vinto la “battaglia” per l’esenzione

MIRA – Ce l’ha fatta; Saturnina Pegoraro ha ottenuto l’esenzione del ticket prima di sottoporsi a pagamento ai sette esami che doveva fare e senza anticipare alcun soldo. Soddisfatto il Tribunale dei diritti del malato della Riviera che però sottolinea: «quanti anziani pensionati e malati sono nella stessa situazione e non hanno la stessa determinazione della signora Pegoraro. All’Asl 13 serve una task force per accelerare la certificazione dell’esenzione ticket». La coriacea pensionata di 73 anni non ha mollato, ha rifiutato categoricamente, lei che percepisce 500 euro al mese di pensione, di anticipare il ticket dei sette esami che doveva fare perché gli uffici non riuscivano a riceverla prima di metà febbraio. Saturnina l’ha spuntata, ha mobilitato il Tribunale del
Malato, ha fatto appello al nostro giornale e ha ottenuto l’anticipazione dell’appuntamento all’altro ieri. «Grazie a tutti, noi anziani siamo considerati gli ultimi ma io – commenta – è una vita che combatto». Ma quanti come lei sono nella stessa situazione?. «Tanti, troppi – commenta la coordinatrice del Tribunale dei Diritti del Malato Sandra Boscolo. – I servizi sanitari devono garantire eguale accesso alle cure, senza discriminazione. Non rimane che sperare nell’invio di una task force impiegatizia per fronteggiare la situazione di emergenza, riducendo i tempi di attesa».

(l.gia.) 8.6.11

-Spending review amara per l’Asl 13

Tribunale del malato contro l’invito a ottimizzare cure e farmaci
Il direttore generale dell’Asl 13 Arturo Orsini chiede ai medici di ottimizzare le spese mediche per cure e farmaci e immediata scoppia la polemica.
La spending review colpisce anche gli ospedali e se, da un lato, il contenimento degli sprechi è doveroso dall’altro c’è la preoccupazione che tagli colpiscano i malati ovvero le fasce più deboli.
«Se e’ vero che per tagliare le spese l’Azienda sanitaria 13 ordina ai medici di ridurre le cure e i farmaci e intervenire solo se c’è un reale pericolo – afferma Sandra Boscolo, coordinatrice del Tribunale dei Diritti del Malato – allora l’Asl 13 passerà alla storia per questa scelta inaudita che peserà sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini.
Una scelta che peserà inoltre sulla serenità dei medici e operatori, costretti ad occuparsi di far quadrare il bilancio, intervenendo solo in caso di gravità da comprovarsi».
Una polemica innescata per una lettera inviata al personale medico dal direttore generale dell’Asl 13 Orsini.
«Una lettera – precisa il direttore Orsini – che risponde alle indicazioni imposte dal decreto sulla spending review sul contenimento della spesa pubblica e nella quale ha invitato il medici a ottimizzare il più possibile le risorse anche economiche».
Una polemica montata su una semplice esortazione a maggiore attenzione agli sprechi, quindi. «Si tratta – aggiunte il direttore Orsini – di applicazione di normativa. Mi preoccupo di organizzare i servizi spendendo il giusto o, altrimenti, relazionare al capo dipartimento ma non ho assolutamente mai dato indicazioni per ridurre cure o farmaci necessari ai pazienti ».
La vedono diversamente i comitati a difesa degli utenti. Da parte sua Sandra Boscolo per Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato della Riviera del Brenta, ha già preso l’iniziativa. Unitamente ai vertici regionali ha chiesto all’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto «di attuare misure idonee a garantire la sicurezza dei cittadini e l’assenza di tensioni del capitale umano che lavora nell’azienda sanitaria».
Luisa Giantin
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Prenota la visita ma la convenzione e’ ormai scaduta

DOLO. Telefona al Cup (il Centro unico per le prenotazioni) di Dolo per prenotare una visita reumatologica priorità B, viene indirizzata per le urgenze a Mestre dove però le dicono che non può prenotare perche’ e’ terminata la convenzione tra le due Asl. A raccontarlo è U.C., di Mira, cui era stata prescritta l’8 aprile scorso una visita reumatologica con priorità B (dieci giorni). La donna si è quindi recata sia all’ufficio relazioni con il pubblico dell’Asl 13 di Dolo che all’associazione Tribunale del malato per segnalare la questione. L’associazione ha dato assistenza alla donna predisponendo il modulo per richiedere di eseguire la prestazione in libera professione con il solo pagamento del ticket oltre a trovare un appuntamento per il 24 aprile a Dolo. La donna pero’ ha deciso di recarsi all’ ospedale di Padova dove è stata visitata nei giorni scorsi.

«Ci scusiamo con la signora», spiega in una nota la direzione generale dell’Asl 13 di Mirano-Dolo, «ma non si tratta di una specialità presente nelle nostre strutture. Per ovviare l’azienda aveva sottoscritto una convenzione con Mestre che però non è stata rinnovata e non ne eravamo a conoscenza. Il direttore sanitario ha quindi provveduto a chiedere all’Asl 12 Veneziana e all’ospedale dell’Angelo di Mestre la proroga della convezione».(g.pir.)

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Dolo. La Carta dei diritti del dolore inutile sarà consegnata a tutti gli ammalati dai volontari del Tribunale del Malato Per La Giornata del Sollievo

Dolo. La Carta Dei Diritti Del Dolore Inutile Sara’ Consegnata A Tutti Gli Ammalati Dai Volontari Del Tribunale Del Malato Per La Giornata Del Sollievo

 

La Giornata Nazionale del Sollievo, promossa dal Ministero della Salute e dalla Fondazione “Gigi Ghirotti” è un’occasione per promuovere la cultura del controllo della sofferenza fisica e morale.
Mercoledì 25 maggio i Volontari del Tribunale per i diritti del malato consegneranno la Carta dei Diritti sul Dolore Inutile a tutte le persone ricoverate negli Ospedali di Dolo e Mirano.
La Carta dei diritti sul dolore inutile è stata promossa da Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato nel 2005 con l’obiettivo di dichiarare e tutelare un gruppo di diritti, 8 complessivamente, ancora troppo spesso violati: quello ad ottenere cure che pongano attenzione alla sofferenza che si prova in ogni momento della malattia – anziani, bambini… – nell’esecuzione di esami invasivi, che non minimizzino il dolore che viene riferito, ma lo prendano in considerazione e lo trattino adeguatamente, solo per citare alcuni esempi.
1) DIRITTO A NON SOFFRIRE INUTILMENTE: ciascun individuo ha diritto a vedere alleviata la propria sofferenza nella maniera più efficace e tempestiva possibile.
2) DIRITTO AL RICONOSCIMENTO DEL DOLORE: tutti gli individui hanno diritto ad essere ascoltati e creduti quando riferiscono del loro dolore.
3) DIRITTO DI ACCESSO ALLA TERAPIA DEL DOLORE: ciascun individuo ha diritto ad accedere alle cure per alleviare il proprio dolore.
4) DIRITTO AD UNA ASSISTENZA QUALIFICATA: ciascun individuo ha diritto a ricevere assistenza al dolore, nel rispetto dei più recenti e validati standard di qualità.
5) DIRITTO AD UNA ASSISTENZA CONTINUA: ogni persona ha diritto a veder alleviata la propria sofferenza per continuità ed assiduità, in tutte le fasi della malattia.
6) DIRITTO AD UNA SCELTA LIBERA ED INFORMATA: ogni persona ha diritto a partecipare attivamente alle decisioni sulla gestione del proprio dolore.
7) DIRITTO DEL BAMBINO, DELL’ANZIANO E DEI SOGGETTI che  NON HANNO VOCE”: i bambini, gli anziani ed i soggetti che “non hanno voce” hanno lo stesso diritto a non provare dolore inutile.

8) DIRITTO A NON PROVARE DOLORE DURANTE GLI ESAMI INVASIVI E NON: chiunque debba sottoporsi ad esami diagnostici, in particolare quelli invasivi, deve essere trattato in maniera da prevenire eventi dolorosi.

 

Asl 13 sotto esame reclami in aumento e ticket più cari. La relazione del Tribunale dei diritti del Malato di Dolo.

Asl 13 sotto esame reclami in aumento e ticket più cari. La relazione del Tribunale dei diritti del Malato di Dolo.

DOLO – Sono 436 le segnalazioni ricevute dal Tribunale del Malato di Dolo durante il 2014, nel 2016 i dati non sono completi ma, fino al 13 novembre, sono in costante aumento, andando a segnalare disfunzioni quali cattive pratiche, alle liste d’attesa (per visite di approfondimento) alle invalidità alla richiesta di ausili, ai cattivi comportamenti e questioni legate alle esenzioni dei ticket. Le branche della medicina più segnalate sono ortopedia, chirurgia, ginecologia e oncologia. Ma c’è anche una zona grigia per quanto riguarda i soldi. Dai dati dello studio eseguito dall’Istituto ricerche economico e sociali della Cgil, risulta infatti come l’Asl 13 sia quella in cui i cittadini pagano in media i ticket più alti: 38,90 euro pro capite contro i 37.30 dell’Asl 12 veneziana e i 30.30 dell’Asl 14 di Chioggia, asl che ricevono contributi regionali procapite più alti di quelli della Asl 13. Insomma: più poveri e pure più tartassati dalla Regione. I dati sono emersi a Dolo durante l’assemblea annuale dell’associazione. Da quest’anno il Tribunale del Malato di espanderà a Mirano: opererà sotto l’egida di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato come unico interlocutore con le istituzioni. Anche a Mirano i cittadini potranno così fruire da quest’anno del sistema di tutela integrata propria del Tribunale del malato. «Affronto con entusiasmo il nuovo mandato», ha spiegato la presidente Sandra Boscolo, «per non soccombere alla crisi economica abbiamo bisogno di un servizio sanitario pubblico più efficiente ed efficace. Significativa la partecipazione del presidente della Conferenza dei sindaci, Silvano Checchin, quale unico rappresentante delle istituzioni. Il Tribunale del Malato, che nel 2015 ha festeggiato il suo 35ennale, continua nel suo impegno, dalla parte dei cittadini, al fianco delle istituzioni». L’assemblea ha rinnovato le cariche. Riconfermata presidente Sandra Boscolo, vicepresidente riconfermato l’avvocato Giorgio Bortolotto. Nel direttivo: l’avvocato Silvia Sorrentino per il settore Rete Giustizia per i diritti, Bepi Rigo per Rete Consumo, Maria Teresa Benato per il settore Rete Scuola e infine Marisa Silvestrini è stata eletta segretario organizzativo. Durante la presentazione dell’attività del Tribunale del Malato a Dolo si è discusso anche del disegno delle schede regionali recentemente sospeso e della proposta della legge 23 e cioè dell’Azienda Zero. Quella che dovrebbe sostituire tutte le Asl a livello provinciale. (Alessandro Abbadir)

LA NUOVA VENEZIA – Martedì, 12 aprile 2016

Ospedale all’Angelo-Mestre. Dolori all’addome, va in ospedale e muore in 6 ore: «Diagnosi errata»

Ospedale all’Angelo-Mestre. Dolori all’addome, va in ospedale e muore in 6 ore: «Diagnosi errata»

di Gigi Bignotti

MESTRE – Lasciate sole con il loro dolore, senza risposte nè spiegazioni. Se la sensibilità dei dirigenti Asl si misurasse sulla triste vicenda di questa famiglia veneziana, saremmo messi davvero male. Alla vedova D.C. e alla figlia, F. C., non è rimasto che rivolgersi al Tribunale del malato. La presidente della Riviera Sandra Boscolo le ha subito indirizzate al loro studio legale e l‘avvocato Silvia Sorrentino, dopo altre mancate risposte chiama i vertici Asl in tribunale .

I fatti: il 4 luglio 2013 il capofamiglia, Gianni C., pensionato, 69 anni, accusa forti dolori addominali che peggiorano nel tardo pomeriggio e portano i familiari a chiamare il Suem. In serata viene trasferito da un’ambulanza (senza medico a bordo) al pronto soccorso dell’Angelo a Mestre. Alle 21.46 viene registrato l’ingresso per “dolore toracico con fattore di rischio”. Alle 0.33 dopo gli accertamenti (Rx, ecg e prelievi) i sanitari decidono di tenerlo in osservazione per epigastralgia.

La moglie e la figlia gli restano vicine, ma nella notte lasciano l’ospedale dopo aver raccomandato il personale di seguirlo visti altri strani sintomi (collo e pancia gonfie, forti difficoltà respiratorie). Non di registra alcun rilievo sul paziente fino alle 4.36 e 4 minuti dopo ecco un grave distress respiratorio: veniva quindi allertato il rianimatore che – secondo il ricorso presentato dai familiari – è intervenuto un’ora dopo visto che il paziente risulta trasferito in area rossa e intubato solo due minuti prima delle 6 di quel frenetico e tragico mattino.

Neppure mezzora dopo ne veniva constatato il decesso per “volvolo intestinale con perfortazione peritonale, miocardiopatia, stasi acuta poliviscerale”.

«I sanitari hanno sbagliato la diagnosi d’ingresso e quelle successive – scrive nel ricorso l’avv. Sorrentino sulla base delle perizie medico legali – la patologia era addominale ed è stata ignorata. Gli esami rilevano chiaramente i sintomi di una occlusione intestinale (leucocitosi, acidosi e ipossiemia). Una diagnosi tempestiva avrebbe consigliato l’immediato ricovero e il consulto di un chirurgo che senz’altro avrebbe potuto con ottime probabilità di risolvere il problema del paziente».

L’aspetto forse ancora più grave è l’assoluto silenzio dell’Asl 12 Veneziana a tutte le sollecitazioni di concilazione del Tribunale per i Diritti del Malato Riviera del Brenta. Da qui il ricorso in tribunale.

Giovedì 28 Maggio 2015, 16:48